Palazzo dei Vendicatori

 

Kang il Conquistatore ha vissuto una vita a dir poco complicata. Ci sono molte esperienze irripetibili nei suoi ricordi... il suo regno come Faraone d’Egitto, le sanguinose guerre atomiche del quarantesimo secolo, lo scontro con le sue versioni alternative.

Trovarsi con la schiena al muro, ad un passo dall’essere ridotto in poltiglia dai pugni di un dio, tagliato a fette dalla spada di una valchiria, stritolato da un campo magnetico, incenerito da raggi repulsori e bio-pungiglioni non è nulla di nuovo per Kang. Il fatto che questo non sia l’inizio di una battaglia, però, rende la situazione davvero unica.

<<Hai dieci secondi per convincermi a lasciarti uscire da questa stanza con tutte le ossa intere, Kang>> chiarisce Iron Man, e nonostante l’alteratore vocale è chiaro che non sta bluffando.

-Mi bastano tre parole: Thanos sta arrivando.

 

#99

E venne un giorno

di Carlo Monni & Fabio Furlanetto & Carmelo Mobilia

 

12.000 Km sopra il Polo Nord

 

La stazione spaziale è conosciuta come la Vetta, o meglio lo sarebbe se la sua esistenza fosse ufficialmente riconosciuta dalle Nazione Unite. Abigail Brand, direttrice dello S.W.O.R.D.[1] sta cercando di godersi il primo caffè della giornata mentre legge i rapporti provenienti da Rigel, quando uno dei suoi sottoposti dall’aspetto decisamente alieno si precipita nel suo ufficio.

-Ssssignora Direttrice! Deve assssolutamente vedere quessssto!- annuncia, le sue parole distorte da un muso che non è stato pensato per parlare una lingua terrestre.

-Cosa c’è questa volta, Sydren?- alza gli occhi al cielo la donna dai capelli verdi, fin troppo abituata alla facilità con cui il Drenx può agitarsi.

-Abbiamo appena perssso il radar ipersssspaziale. Quessssti sssono gli ultimi dati.

Sydren mostra le immagini sul tablet che regge in mano: una rappresentazione del traffico spaziale in un raggio di dieci anni-luce. Un puntino rosso si illumina presso Alfa Centauri; rappresenta una nave quasi certamente armata.

-Tutto qui? Non penso sia il caso di saltare alle... conclusioni...- inizia a rispondere la Direttrice Brand, prima che capiti qualcosa di impensabile: ora è senza parole.

È apparso un secondo puntino. Dieci. Cento. Una massa indistinta rossa, che procede in direzione della Terra prima che la connessione si interrompa del tutto.

-Sydren. Sto guardando quello che penso?

-Invasssssione.- annuisce l’alieno.

 

 

Palazzo dei Vendicatori

 

In piedi nella loro sala riunioni Kang il Conquistatore sta spiegando ai Vendicatori il motivo del suo improvviso arrivo assieme alla sua compagna Ravonna.

Polaris guarda i suoi compagni: l’ostilità e la diffidenza che dimostrano nei confronti del loro abituale avversario è decisamente palpabile. Per certi versi le fa venire in mente l’atteggiamento che molti X-Men hanno verso suo padre: Magneto. Chissà se anche i suoi fratellastri, Quicksilver e Scarlet, provano la stessa sensazione? Di certo gli X-Men si sono abituati a collaborare coi loro avversari più spesso di quanto sia capitato ai Vendicatori ma stavolta la minaccia sembra davvero seria.

Per la prima volta in questa giornata Capitan America accantona i tristi pensieri sui suoi problemi personali.[2] Non le è sfuggito come anche i più spavaldi tra i suoi compagni di squadra si siano subito preoccupati una volta sentito il nome di Thanos. Ovviamente lei sa benissimo chi è: ha letto i resoconti delle sue imprese, visionato qualche raro filmato. Sa del Guanto dell’Infinito e che quello che chiamano il Titano Pazzo non mira a conquistare l’Universo ma a distruggerlo come tributo all’amore che prova verso la Morte, o meglio: verso una sua personificazione. Sa tutto questo, ma, da buon ufficiale dei Marines, sa anche che nulla può sostituire l’esperienza sul campo: se i suoi compagni sono spaventati devono avere ragioni molto serie.

-E questo è tutto.- conclude Kang.

-Vediamo se ho capito bene.- interviene Wasp -Ci hai sfruttato per conquistare i Badoon, e adesso vieni a chiedere il nostro aiuto perché un altro cattivo ti ha rubato l’idea?

-Non sono pazzo come Thanos, donna. Volevo solo conquistare la Galassia ed umiliare i Vendicatori prima di uccidervi tutti quanti.

-Che sembra un’idea perfettamente sana. Qualcuno vuole spiegarmi perché non abbiamo ancora aperto l’armatura di questo idiota come una scatola di sardine?- chiede Occhio di Falco, le cui dita non sono mai troppo lontane dall’arco da quando Kang si è presentato.

-Vorrei vederti provare, arciere.- risponde Kang alla provocazione, stringendo i pugni: i suoi guanti crepitano di energia, ma prima che possa fare qualunque cosa interviene Ravonna:

-Thanos vuole distruggere la Terra, Vendicatori. È il vostro lavoro fermarlo.

<<E lo faremo, Ravonna, non preoccuparti. Ma non mentre siete a piede libero>>

Iron Man si alza, ed assieme ai servomotori che muovono la sua armatura si sente l’inconfondibile ronzio dei suoi sistemi d’arma che si attivano. Altri Vendicatori scattano sull’attenti: la Valchiria sguaina la fidata spada Dragonfang, Occhio di Falco è pronto a scoccare una freccia in mezzo secondo, ed anche Capitan America impugna lo scudo.

-Se pensi che resterò nelle retrovie durante una guerra planetaria, Iron Man, preparati a combattere su più fronti.- minaccia Kang.

Solo qualche altro secondo e nella Base dei Vendicatori scatterebbe uno scontro di proporzioni epiche, se non attirasse la loro attenzione il suono di una sirena d’allarme, seguito da un ologramma proiettato sul tavolo delle riunioni. L’immagine di una donna dai capelli verdi.

<<Sono Abigail Brand, Direttrice dello S.W.O.R.D. Questo è un messaggio priorità Omega Nero: se lo ricevete, siamo nella #CENSURATO# fino al collo. Preparatevi ad un attacco militare su scala globale: con effetto immediato, dichiaro lo status di Defcon Zero. A partire da adesso, la Terra è ufficialmente in stato di guerra>>

L’ologramma scompare, facendo ritornare la stanza nello stallo precedente.

<<Quanto tempo?>> chiede Iron Man.

-Un’ora. Forse meno. L’ammiraglia di Thanos genera un campo di distorsione temporale, non posso andare nel vostro futuro a verificare.- risponde Kang.

-Iron Man... stiamo parlando di Thanos e di un intero esercito di Badoon. Avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile.- gli ricorda Wasp.

<<Lo so. È il momento della chiamata>> annuisce Iron Man, disattivando le armi ed interfacciandosi con i sistemi di comunicazione della base.

 

 

Contemporaneamente in vari luoghi.

 

Il messaggio della Direttrice dello S.W.O.R.D. appare contemporaneamente negli uffici di tutti i capi di Governo degli Stati aderenti all’ONU ed anche nelle sedi dei più importanti supergruppi delle varie nazioni. È la prima emergenza di questo genere dai tempi della cosiddetta Guerra dei Mondi.[3]

Nel giro di pochi minuti dalle varie cancellerie mondiali parte l’ordine di mobilitazione totale. Se sapessero chi sta arrivando, si chiederebbero se è abbastanza.

 

 

Palos Verdes, California. Sede della Sezione Ovest dei Vendicatori.

 

Calabrone stringe le labbra. Solo fino a poco tempo fa neanche sapeva cosa fosse lo S.W.O.R.D. ed ora ecco che la sua direttrice lo avvisa di un’imminente invasione aliena. Beh se la Terra è davvero sotto attacco lui ed il suo gruppo faranno la loro parte. Una cosa così grossa richiede, però, una coordinazione con la loro controparte ad Est.

Il ronzio del monitor lo avverte che Iron Man ha avuto la stessa idea.

-Non sono sorpreso della tua chiamata.- gli dice quando l’immagine del Vendicatore Dorato appare sullo schermo.

<<Le cose sono anche peggiori di quanto credi, Hank.>> replica l’altri

-Quanto peggiori?

Iron Man glielo dice ed Henry Pym sbianca in volto. Infine replica:

-Avvertirò gli altri e partiremo subito per New York. Questo è un tipico caso di…

<<Lo so: da adunanza generale. Ci ho già pensato.>>

 

 

New York, Four Freedoms Plaza, sede dei Fantastici Quattro.

 

-Un’altra invasione aliena?- sbotta la Torcia Umana -Quanti ne dovremo sconfiggere prima che imparino la lezione?

-La questione è molto seria, Johnny.- replica Mister Fantastic -Ho studiato i dati inviatici dallo S.W.O.R.D. e se sono corretti come non ho motivo di dubitare, siamo di fronte ad una flotta stellare gigantesca. Conosco la Direttrice Brand e non è una che si spaventi a vuoto.

-Tu sapevi già dell’esistenza di questo S.W.O.R.D. ancora prima che ce ne parlasse Johnny[4] e, come al solito, non hai ritenuto necessario parlarcene vero Gommolo?- gli chiede la Cosa

Nella sua voce non c’è collera ma amara rassegnazione.

-Ho suggerito io all’ONU di crearlo subito dopo la Guerra dei Mondi ed ho fatto parte del comitato che ha raccomandato Abigail Brand come sua direttrice. Lei è… una donna molto speciale.

-E quando ce ne avresti parlato?- gli chiede la Donna Invisibile.

Prima che Reed possa rispondere un ronzio proviene dalla sua cintura ed uno identico si sente nelle cinture di sua moglie e di Ben Grimm. Per la prima volta da molto tempo le loro communicard da Vendicatori si sono attivate. Le estraggono e vedono sul display il volto di Iron Man. Poche parole ed anche i Fantastici Quattro sanno quanto sia seria la situazione.

 

 

Salem Center Contea di Westchester, Quartier Generale Principale degli X-Men.

 

L’immagine di Abigail Brand è appena svanita che un preoccupato Ciclope si rivolge alla Bestia che ha un’aria pensierosa:

-Un’invasione aliena di vasta portata è una cosa seria. Pensi che dovremmo chiedere l’assistenza degli Shi’Ar, Hank?

-Sei tu lo stratega del gruppo, Scott.- replica Henry McCoy -Quel che decidi tu mi sta bene.

La communicard dei Vendicatori che Hank porta sempre con sé ronza e dopo aver sentito il messaggio di Iron Man il peloso mutante scuote la testa borbottando:

-Thanos… è proprio vero che i guai non vengono mai da soli. Pare che debba recarmi ad una riunione plenaria dei Vendicatori, un evento molto raro ma giustificato dalle circostanze.

-Vuoi che ti accompagniamo?

-No, grazie, Scott. Tu pensa a coordinarti con la squadra di tuo fratello. Ho la sensazione che l’azione non mancherà per nessuno di noi.

 

 

Mosca, Quartier Generale della Guardia d’Inverno

 

I membri del supergruppo ufficiale della Federazione Russa hanno appena ascoltato il messaggio. Il Guardiano Rosso pensa alla migliore strategia da adottare per contrastare la minaccia incombente. Lo hanno addestrato ad essere il simbolo della Russia. Non intende fallire.

Katrina Bulikova, che si fa chiamare Stella Nera, freme. Non permetterà che un aspirante conquistatore alieno mandi all’aria piani studiati molto a lungo.

Sotto l’elmo di Airstrike Valentin Shatalov sorride. Questa potrebbe essere l’occasione buona per testare in battaglia la Guardia d’Inverno che lui sta forgiando.

 

 

Toronto, Ontario, Canada, sede del Dipartimento H, base di Alpha Flight.

 

Holland Gentry, coordinatore ad interim del Dipartimento H, ha ascoltato il messaggio della Direttrice dello S.W.O.R.D. ed ora impreca silenziosamente. Quest’emergenza non ci voleva proprio nel momento in cui il gruppo è praticamente allo sbando, minacciato da nemici interni ed esterni.[5]

Sospira poi fa una telefonata al Primo Ministro.

 

 

In vari luoghi del Mondo

 

Scene di questo tipo avvengono in ogni parte del mondo: a Bruxelles, l’Unione Europea ha convocato ogni eroe da ogni paese affiliato. In Giappone si riuniscono i Big Hero Six, a Pechino gli eroi un tempo noti come China Force. E così succede a Buenos Aires come a Tel Aviv, a Seul come Riad.

In tutto il globo terrestre i supereroi di ogni nazione si stanno preparando ad una nuova Guerra dei Mondi.

 

 

Eliveicolo, sede operativa mobile dello S.H.I.E.L.D.

 

Negli ultimi tempi Nick Fury ha avuto poche occasioni anche solo di sorridere e la conversazione che sta avendo con Abigail Brand non lo incoraggia certo a farlo.

-E quindi le cose stanno così, mia cara Abby?- dice infine -Spero che non ti seccherà se i miei ragazzi daranno una mano ai tuoi.

<<Questa è un’emergenza Defcon Zero, Nicky, e tu sai che in questi casi io non bado a questioni di giurisdizione… esattamente come te del resto.>>

Fury storce le labbra. Quella donna sa essere fastidiosa quanto un foruncolo nel sedere quando ci si mette, ma deve ammettere che sa quel che fa e che tutto sommato gli piace.

 

 

3,17 miliardi di chilometri dalla Terra

 

Plutone è immerso in un’oscurità che pochi esseri umani conoscono: la luce del Sole che raggiunge questo piccolo corpo celeste è solo un frammento di quella che ha permesso alla vita di svilupparsi sulla Terra. Eppure la nave stellare che fuoriesce dall’iperspazio riesce a gettare un’ombra funesta su questo mondo remoto, un’ombra che nemmeno le centinaia di piccole navi che la seguono riesce a sconfiggere. Seduto su un trono nella plancia di quest’ombra, Thanos di Titano osserva dallo schermo principale il sistema solare che ha il triste primato di averlo visto nascere.

Presto assisterà al suo trionfo, prima di morire assieme al resto della Galassia.

Ma per ora, Thanos resta impassibile.

 

 

Manhattan, New York City

 

La Vedova Nera è appena rientrata nel suo attico da un lungo viaggio, la Visione sta supervisionando i lavori dell’Accademia dei Vendicatori, Dragoluna si sta allenando nel Quartier Generale della Guardia dell’Infinito, Pantera Nera si sta riposando in un appartamento di Harlem intestato a Luke Charles, non lontano da dove il giovane conosciuto come Rage sta sistemando un paio di spacciatori mentre ancora non molto lontano Moon Knight sta facendo praticamente lo stesso. Patsy Walker, alias Hellcat, sta esaminando un copione televisivo inviatole dalla sua amica Chili Storm, Jim Rhodes, alias War Machine si sta rilassando nel suo appartamento alla Stark Tower assieme a sua moglie. Songbird sta volando sopra la città. Nell’ambasciata Symkariana l’Uomo Sabbia si sta godendo un po’ di relax guardando una partita di football alla TV.

Jack Hart, il Fante di Cuori, si gode uno dei rari momenti in cui non è costretto ad indossare la speciale tuta di contenimento che tiene sotto controllo il suo potere.

Scott Lang, Ant Man, sta riguardando il progetto di un chip digitale che sta pensando di brevettare.

Il ronzio della communicard li costringe tutti a cambiare i loro piani per la serata.

 

 

Queens, New York City

 

Il Cavaliere Nero, Miss Marvel, l’Uomo Ragno, Darkhawk. Quattro supereroi, quattro Vendicatori, ma anche quattro persone che vorrebbero tanto potersi godere una comunissima e normalissima serata in famiglia, nelle loro abitazioni, casualmente non troppo distanti l’una dall’altra, senza dover pensare, per una volta, a supercriminali e minacce globali varie.

Il destino, nei panni metallici di Iron Man, ha deciso diversamente.

 

 

California.

 

Nella piscina privata della sua villa nelle Santa Monica Mountains Dennis Dunphy, meglio noto nell’ambiente dei supereroi come D-Man, sta finendo le sue cinquanta vasche giornaliere quando sente il ronzio della communicard e sa che il tempo del riposo è finito.

Nel loro appartamentino di Berkeley i due studenti Vance Astrovik ed Angelica Jones stanno facendo quello che fanno di solito due innamorati quando sono da soli ma sono interrotti dal fastidioso suono delle loro communicard. Per Justice, e Firestar è ora di tornare in azione.

Nel barrio[6] di East Los Angeles il Fulmine Vivente ha appena terminato di sedare uno scontro tra una banda giovanile latino americana ed una vietnamita. Il suo intervento ha evitato un bagno di sangue. Non ha il tempo di compiacersi, la communicard rimasta silenziosa per settimane sta ora ronzando.

A Beverly Hills l’eccentrica Sylvia Sersi sta dando una delle sue famose feste e non sente il persistente ronzio della communicard ma prima o poi risponderà alla chiamata.

Il supereroe noto come Triathlon sta correndo a perdifiato lungo la spiaggia di Marina del Rey riflettendo su come quasi tutti i suoi tentativi di fare la cosa giusta si siano rivelati quasi sempre dei fallimenti quando sente la vibrazione della sua communicard. Una chiamata d’emergenza dei Vendicatori dopo tanto tempo. Un’occasione di riscatto, finalmente.

 

 

Londra, Inghilterra.

 

A vederlo e perfino a toccarlo nessuno direbbe che non è un essere umano ma un sofisticatissimo androide costruito addirittura nel 1939. Il nome che usa abitualmente è Jim Hammond, ma c’era un tempo in cui era meglio conosciuto con un altro.

Mentre sta uscendo dall’esclusivo Diogenes’ Club sente ronzare la sua communicard. Con una certa curiosità ascolta il resoconto di Iron Man.

Pare che dovrà anticipare il suo ritorno a New York. Poco male. Senza volerlo sorride: la Torcia Umana Originale sta per tornare in azione.

 

 

In vari luoghi degli Stati Uniti e del Mondo

 

Che si trovino nei laboratori del Progetto P.E.G.A.S.U.S. nell’Upstate New York o nella vivace Capitale della Nazione o nella pittoresca New Orleans, nell’assolata Arizona oppure in qualche luogo sperduto nell’Estremo Oriente o nelle profondità marine; che si chiamino Machine Man., Falcon, Photon, Firebird, Gilgamesh o Stingray, tutti odono il richiamo delle rispettive communicard e tutti rispondono.

 

 

1,5 miliardi di chilometri dalla Terra

 

La vista degli anelli di Saturno, ben visibili dietro al suo satellite Titano, occupa buona parte dello schermo della plancia prima questa immagine sia sostituita da quella di un uomo che l’equipaggio conosce bene: Eros, il Vendicatore con il nome di battaglia Starfox, fratello di Thanos ed attuale reggente di Titano.

<<Thanos. Non so perché sei diretto verso la Terra e non mi interessa: torna dall’abisso da cui sei sgusciato, o darò ordine alla flotta di Titano di attaccare le tue navi>>

Thanos non risponde. Solo la donna dalla pelle blu, in piedi alla destra del trono di Thanos, osa interrompere il silenzio che impera nella sala comandi.

-Mio signore. Possiamo procedere?

Il cenno di Thanos è quasi impercettibile ma sufficiente.

-Liberiamo questi selvaggi dalla menzogna della vita.- ordina Proxima Media Nox.

Ma per ora, Thanos resta impassibile.

 

 

Piccola Nube di Magellano.

 

Mantis sta contemplando il suo lavoro su questo pianeta da lei terraformato[7] quando le arriva un messaggio che ha superato distanze siderali per raggiungerla e lei sa che deve tornare immediatamente sulla Terra.

 

 

Base dei Vendicatori Segreti, Manhattan, New York.

 

Steve Rogers si sta allenando nella palestra approfittando della pausa primaverile delle lezioni alla Lee Academy dove è insegnante. Mantenere una perfetta coordinazione tra corpo e mente è essenziale nel suo altro lavoro di capo di una task force di superspie al servizio dello S.H.I.E.L.D.

La communicard che vibra su una frequenza speciale lo informa che ci sono nuovi guai in vista.

Dopo che hanno affrontato e sventato insieme la minaccia del Teschio Rosso,[8] c’è un accordo tra la sua squadra ed i “veri” Vendicatori: se si fosse presentata la necessità di una missione di cui questi ultimi non avrebbero potuto assumersi la responsabilità sarebbero intervenuti loro. Che sia questo il caso? La realtà è molto peggio.

Steve ascolta la relazione di Iron Man con attenzione ed alla fine dice:

-Thanos eh? Temo che la mia squadra non sia adatta ad affrontare lui ed i suoi sgherri. Quattro persone senza superpoteri e con equipaggiamento inadeguato ad una battaglia spaziale, in cosa potrebbero essere utili?

<<Mi deludi Steve. Tu più di ogni altro dovresti sapere il valore che può avere una squadra di infiltrazione e sabotaggio in una guerra. Quante missioni del genere tu e Bucky avete compiuto durante la Seconda Guerra Mondiale?>>

-Più di quante mi piaccia ricordarne. È ovvio che io ed i miei ragazzi faremo la nostra parte, Tony.

<<Bene, perché con tutti i Vendicatori richiamati in servizio attivo ci serve qualcuno che coordini le azioni di tutti… qualcuno come te.>>

-Io? Ti ricordo, Tony, che la mia vera identità è segreta anche per diversi Vendicatori, per tacere degli altri supereroi che saranno inevitabilmente coinvolti. La caduta della mia copertura potrebbe compromettere l’efficienza dell’intera squadra in future missioni.

<<Che potrebbero anche non esserci se sarà Thanos a vincere la partita, ma capisco il tuo punto di vista. Non c’è bisogno di rivelare chi sei: per tutti sarai solo un agente speciale dello S.H.I.E.L.D. incaricato del coordinamento generale.>>

-E mi darebbero retta? In molti avrebbero seguito Capitan America, ma quanti lo faranno con Steve Rogers?

<<Io dico: molti più di quanti tu pensi. So per esperienza che sai farti valere quando serve.>> interviene una terza voce.

-Hank, è un piacere risentiti!- esclama Steve riconoscendo la voce di Calabrone che si è appena inserito nella conversazione.

<<Anche per me è un piacere dopo tanto tempo, Steve. >> continua Henry Pym <<Ti sto chiamando da un Quinjet. Noi della Costa Ovest stiamo per arrivare nella Grande Mela, quindi presto ci rivedremo faccia a faccia.>>

-Avrei preferito un’occasione migliore, ma va bene lo stesso.

<<Appena sarete qui, potremo cominciare a discutere di come organizzarci.>>

<<Quante storie.>> si inserisce una quarta voce, una voce ben conosciuta a tutti gli altri <<Volete vedervi di persona? Provvedo io senza inutili perdite di tempo.>>

Kang il Conquistatore non è tipo da indugi: un attimo dopo, Steve è scomparso dalla sua palestra e Calabrone dal Quinjet in volo.

 

 

Palazzo dei Vendicatori

 

Steve Rogers e Calabrone appaiono improvvisamente nella saletta da cui Iron Man era in videoconferenza con loro. Subito dopo ecco apparire anche Kang.

<<Credevo di essere stato chiaro con te, Kang.>> lo apostrofa Iron Man chiaramente alterato <<Niente giochetti alle nostre spalle.>>

-Ho visto la tua necessità di comunicare con i tuoi amici ed ho pensato di affrettare le cose nell’interesse di tutti.

<<Ma davvero? Non so chi mi trattenga dal farti saltare quella tua maschera a colpi di repulsori.>>

-Calmati, Iron Man.- interviene Steve -Non è il momento di farsi trascinare dalla rabbia.

-Ben detto, Comandante Rogers.- ribatte il Conquistatore -A proposito: sono lieto di constatare di persona che le notizie sulla tua dipartita erano davvero alquanto esagerate.

-Quindi tu sai.

-Non è difficile sapere ciò che ci interessa quando si può spaziare tra oltre sessanta secoli di Storia. Ma stai tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me.

-La tranquillità non è esattamente la sensazione che ispireresti in chiunque Kang.- ribatte Calabrone.

-Eppure il mio regno è un posto molto tranquillo. Ma lasciamo perdere queste sciocchezze, abbiamo una guerra da organizzare ed io sarò ben lieto in quest’occasione di accettare di buon grado gli ordini del vostro valente Capitano.

Gli sguardi di Steve Rogers ed Henry Pym esprimono chiaramente il loro scetticismo e non è difficile immaginare un’identica espressione sul volto di Tony Stark.

<<Raggiungiamo gli altri.>> dice, infine, quest’ultimo.

 

 

1,5 miliardi di chilometri dalla Terra

 

Su Titano, la battaglia che si è appena conclusa nella sua orbita sarà ricordata come una delle più sanguinose della sua storia: il campo di detriti che finirà con l’essere inglobato dagli anelli di Saturno aiuterà certo a portarne avanti il ricordo.

Thanos può dirsi soddisfatto. Non si aspettava che suo fratello Eros potesse preparare una difesa nel poco tempo a disposizione, per quanto si sia dimostrata del tutto insufficiente. Suo padre Mentore sarebbe stato una seccatura peggiore, se Thanos non lo avesse eliminato dall’equazione con il dovuto anticipo.[9]

Thanos potrebbe essere fiero del proprio operato o persino delle capacità, seppur limitate, del fratello: cosa avvenga nella sua mente oscura è meglio non saperlo.

Ma per ora, Thanos resta impassibile. Anche se le sue labbra iniziano ad incresparsi in un sorriso.

 

 

Palazzo dei Vendicatori.

 

Raramente il Palazzo dei Vendicatori ha visto un tale affollamento. Praticamente tutti coloro che sono stati Vendicatori stanno arrivando ed alcuni di loro non sono venuti soli.

Sui volti dei presenti, almeno quelli senza maschera o con una maschera che non ne nasconde l’espressione, è facile leggere una grande inquietudine.

In una riunione di questa portata ed in una situazione così tesa, è inevitabile che la discussione si faccia confusa. Per quanto sia grande la base dei Vendicatori, alcuni di essi sembrano preferire restare in disparte rispetto alla maggior parte dei presenti.

Occhio di Falco da il benvenuto ai suoi ex compagni di squadra della Costa Ovest, scambiando battute e saluti con tutti loro, compresi i nuovi arrivi Thunderstrike e Nova, tranne che col neo acquisto Sole Ardente.

Il riluttante Vendicatore giapponese è innervosito dal fatto che l’hanno convinto a partecipare a questa riunione anziché tornare in patria a servire il proprio paese. È da poco che è un Vendicatore e non gli piace far parte del gruppo ma mentre fa queste riflessioni in mezzo a tutte quelle persone scorge l’inconfondibile chioma verde di una sua amica.

- Lorna-San. Anche tu qui.?- dice.

- Shiro. Che piacere vederti.- lo saluta Polaris, abbracciandolo -Avevo sentito dire che t’eri unito agli Ovest. Un po’ differente dallo Xavier Institute vero?

-Sono stato costretto a farlo. Non è stata una mia decisione, credimi.- ribadisce il mutante nipponico

-Questa storia dell’invasione aliena è veramente così brutta come sembra?

-Pare di sì. Questo Thanos farebbe impallidire Apocalisse, da quello che ho sentito dire su di lui. Ma i Vendicatori lo hanno già battuto in passato.

 

Poco distante Wanda Maximoff trova due compagni a parlare in un angolo, ed particolarmente sorpresa perché uno di essi è suo fratello Quicksilver e l’altro Johnny Storm, la Torcia Umana... non solo sono rispettivamente un Vendicatore attivo ed il completo opposto di un introverso, ma era convinta che si detestassero a vicenda.

-Non hanno ancora deciso cosa fare?- chiede Quicksilver.

-Non ancora. Non ho visto Iron Man così preoccupato neanche con Ultron.- risponde Wanda.

-Reed e gli altri cervelloni penseranno a qualcosa. Noi aspettiamo che ci sia un po’ di azione.

-Per una volta sono d’accordo con Storm.- annuisce Quicksilver.

-Non mi sorprende che non siate abituati a pensare con la vostra testa.- interviene una voce femminile. Scarlet si volta verso di essa, per vedere che appartiene ad una donna dalla testa calva affiancata da un’altra dai lineamenti chiaramente asiatici ma dalla pelle verde.

-È un piacere rivederti, Mantis… Dragoluna.- saluta Quicksilver, ed è chiaro che il secondo nome è pronunciato con molto meno rispetto.

-Anche costei è felice di essere tornata sulla Terra, per quanto dovrà ritornare presto sulla Nube di Magellano. Sfortunatamente, il resto della Guardia dell’Infinito è attualmente impegnata altrove.

-Altrimenti avremmo già sistemato la questione Thanos, come abbiamo già fatto in passato del resto.- puntualizza Dragoluna.

La solita arrogante, pensa Wanda.

-Non mi interessa la tua opinione in materia.- commenta la telepate, in risposta ai suoi pensieri.

-Dovrebbe.- aggiunge la Valchiria.

Sembrerebbe impossibile che una come lei possa avvicinarsi senza farsi notare, eppure Dragoluna è spiazzata dal suo arrivo.

-Fate entrare anche i Difensori, nel gruppo? Avete proprio abbassato gli standard.

-Costei crede che quello che Dragoluna vuole dire, Valchiria, è che intende usare la sua Gemma della Mente per aiutarti a comprendere meglio la tua visione.- interviene Mantis.

L’occhiata che Dragoluna le riserva non è certo amichevole, ma il sorriso spontaneo di Mantis smorza ogni possibile discussione.

Improvvisamente si apre la porta dello studio e gli sguardi di tutti si puntano verso Iron Man ed io suoi compagni.

 

 

La Vetta, quartier generale orbitante dello S.W.O.R.D.

 

L’uomo appena sbarcato da uno shuttle entra nell’ampia sala  dove Abigail Brand sta visionando vari monitor in contemporanea

-Buongiorno Direttrice Brand.- la saluta -In circostanze diverse le direi che è un piacere rivederla.

La donna dai capelli verdi non perde tempo in convenevoli.

-È arrivato al momento giusto, Dottor Corbeau. Ho appena ricevuto un rapporto dai nostri satelliti: la flotta di Thanos ha appena superato l’orbita di Giove. Alla velocità di crociera che sta tenendo sarà in vista della Terra in meno di due ore.

-Mio Dio!

-Ci servirebbe proprio il suo aiuto, temo.- commenta la Brand.

 

 

Palazzo dei Vendicatori.

 

Nel frattempo alla numerosa banda si sono uniti il resto dei Vendicatori Segreti di Steve Rogers (ovvero il Soldato d’Inverno, Nomad, la seconda Vedova Nera, Donna Maria Puentes e Amadeus Cho) e i Giovani Vendicatori, intimiditi dalle presenza di tanti celebri e potenti eroi; per loro è come essersi imbucati alla notte degli Oscar ed essere circondati da celebrità. Nell’intera base si può udire un forte brusio dovuto allo scambio di commenti dei numerosi eroi, ma non appena i membri fondatori escono dalla sala riunioni, subito le chiacchiere cessano, e tutti rimangono in silenzio, pronti ad ascoltare quello che hanno da dire. Iron Man si rivolge ai presenti, affiancato da Calabrone, Kang e Steve Rogers:

<<Immagino che molti di voi si staranno chiedendo perché Kang sia qui con noi e chi sia l’uomo che è alla mia destra. Comincerò proprio con lui. Vi presento il Comandante Steve Rogers dello S.H.I.E.L.D. incaricato da Nick Fury in persona di coordinare le nostre attività con quelle degli altri.>>

-Ed è proprio indispensabile che sia un estraneo al gruppo ad occuparsene?- chiede con una nota polemica Nova.

<<Potete credermi se vi dico che il Comandante Rogers è estremamente qualificato e che io stesso non avrò esitazione alcuna ad accettare le sue direttive.>>

C’è un discreto mormorio tra gli astanti.

Bruce Banner si china verso Rick Jones e gli sussurra:

-Tu conoscevi già questo Rogers, non è vero? Ho notato lo stupore sul tuo viso quando è apparso. Sembrava avessi visto un fantasma.

-Uhm… l’ho conosciuto quando ero la spalla di Capitan America ma non mi aspettavo di trovarlo qui oggi.- risponde Rick con un certo imbarazzo.

<<Quanto a Kang, si è offerto di aiutarci contro Thanos. So cosa state pensando, ma la triste verità è che non possiamo rifiutare il suo aiuto.>>

-E chi ci dice che non ci tradirà nel momento meno opportuno?- chiede U.S.Agent.

-Avete la mia parola.- ribatte Kang -Io posso essere molte cose ma non sono mai venuto meno alla mia parola.

Un cupo brontolio è la risposta.

-Dovremmo fidarci perché lo dici tu? Beh, io ti terrò d’occhio e sta sicuro che se tenterai qualcosa di storto te ne farò pentire.

-Ed io pure.- aggiunge D-Man risoluto.

-E anch’io.- afferma She-Hulk.

<<Bene, ora che abbiamo chiarito questo punto, possiamo andare avanti.>> puntualizza Iron Man <Questo è il piano. Kang si coordinerà con lo S.W.O.R.D. e con altre entità governative mondiali per combattere le navi in orbita, assieme a diversi Vendicatori che possono operare nello spazio. Crediamo che New York sarà il bersaglio principale, quindi la maggior parte di voi sarà assegnata alla sua difesa>>

-Al tempo stesso .- continua Calabrone -Lo S.H.I.E.L.D. coordinerà le attività degli altri gruppi sparsi per il mondo, e Rogers le squadre dei Vendicatori. Stiamo anche allestendo una task force che si infiltrerà nell’ammiraglia di Thanos per fare più danni possibili dall’interno.

-Non ho intenzione di mentirvi, Vendicatori, questa sarà la battaglia della vostra vita.- interviene Steve Rogers -Il nostro nemico ha un enorme vantaggio tattico ed una potenza di fuoco superiore: non possiamo sconfiggerlo in modo tradizionale. Ci credono indifesi, ma so che ognuno di voi ha dentro di se uno spirito indomabile capace di sconfiggere l’impossibile.

<<Sappiamo che Thanos può sembrare invincibile, ma non lo è. Tempo fa, basandomi su un’idea di Tony Stark ho costruito un dispositivo capace di bloccare temporaneamente i poteri di un Eterno.[10] Nel suo design attuale non funzionerà contro uno con le capacità di Thanos, ma ne costruiremo una versione migliore capace di renderlo abbastanza debole da permetterci di sconfiggerlo>>

-Per chi non avesse capito, in altre parole dobbiamo fermare un’invasione aliena come riscaldamento prima di tenere impegnato un aspirante dio pazzo abbastanza a lungo perché i cervelloni ci diano un’arma in grado di metterlo con le chiappe a terra. riassume Wasp.

-Un efficace sintesi, Miss Van Dyne.- interviene Kang con un tocco di ironia –Ma ora lasciate che vi illustri lo scenario con cui dovremo confrontarci. Quello che vi farò è sostanzialmente un corso accelerato sulle capacità tattiche di Thanos.

La maggior parte dei presenti non sa decidere se la parte più inquietante della situazione sia il pericolo imminente o il fatto che il briefing sulla situazione sia tenuto da un uomo le cui tattiche sono generalmente dedicate alla loro morte. Sia come sia, l’ascoltano con attenzione.

-La sua flotta stellare è la più potente mai vista nelle galassie conosciute con una capacità di fuoco inimmaginabile per gli standard terrestri.

Preme un pulsante e sopra il tavolo della sala riunioni appare un ologramma molto realistico.

-Quella che state vedendo è la Vanth, la nave ammiraglia di Thanos.

-Vanth? Conosco questo nome: la dea Etrusca degli Inferi e del Destino, annunciatrice di morte.- chiarisce la Valchiria.

-Conosci gli dei etruschi, Val?- chiede un genuinamente sorpreso Occhio di Falco.

-Conosco le molte vie degli spiriti dei mortali al cedere della loro vita, sì. Ed anche le divinità che presiedono i loro tragitti: un tempo ero al servizio di due di loro.[11]

-Un nome appropriato.- commenta Kang -La Vanth è davvero un’annunciatrice di morte. Da sola possiede il potere di devastare un intero pianeta.

-Ah, non che voglia fare il pessimista di turno, ma esattamente come fermiamo una cosa simile? Perché, per favore, ditemi che possiamo - chiede uno sconcertato Uomo Ragno.

Rick Jones lo interrompe esclamando improvvisamente:

-Io conosco quell’astronave!

-Che intendi dire, Rick?- gli chiede Calabrone.

-Non ne ero sicuro all’inizio, ma più la guardo e più lo sono: è la stessa dove nel mio sogno di ieri notte ho visto Genis… Capitan Marvel… prigioniero.

-Capitan Marvel… la profezia diceva che per avere la vittoria sul Male in arrivo bisognava trovarlo.- esclama la Valchiria.

<<Se anche questa parte della profezia è corretta,...>> inizia a dire Iron Man <<…questo vuol dire…>>

-Che Capitan Marvel è prigioniero sulla nave di Thanos.- conclude per lui Occhio di Falco.

-E noi dobbiamo liberarlo.- afferma, risoluto, Steve Rogers.

 

 

Luna, a 402.000 chilometri dalla Terra[12]

 

Mentre fervono i preparativi per sopravvivere all’invasione, qualcuno osserva la crescente apprensione senza che sul suo volto appaia alcuna espressione. Che la Cittadella dell’Osservatore si trovi sul lato nascosto della Luna non ha importanza: potrebbe vedere la base dei Vendicatori anche se si trovasse in un altro sistema solare.

Se ora Uatu l’Osservatore alza lo sguardo non è per rivolgerlo verso la Terra, ma verso la nave stellare Vanth che in questo momento  sta oscurando il cielo stellato.

-Non hai nulla da temere da me, Thanos. Ho giurato di non interferire, ed anche se tu distruggessi questa intera galassia non potrei fare nulla per…

L’Osservatore non termina la frase: un raggio di energia colpisce la cosiddetta Zona Blu, riducendo in cenere millenni di storia nascosta all’umanità.

L’Osservatore resta impassibile, completamente illeso dall’attacco, fluttuando al centro di un nuovo cratere lunare. Osserva la Vanth allontanarsi in direzione delle Terra, e scuote il capo.

La cenere si riforma in rocce, ricostruendo il sito archeologico con assoluta perfezione. Molti suoi simili non approverebbero, ma Uatu sta semplicemente rimediando all’interferenza altrui.

Fermare Thanos, però, sarebbe troppo rischioso persino per lui. Questa volta, gli esseri umani non potranno contare sulla sua assistenza. Del resto, se la Terra verrà distrutta, qualcuno dovrà raccontare al resto dell’Universo quello che ha visto.

 

 

Palazzo dei Vendicatori

 

Le circostanze non sono delle più piacevoli, ma per la prima volta dopo tanto tempo nella sala riunioni si ritrovano i membri fondatori dei Vendicatori, con l’eccezione del potente Thor ancora assente, e con la presenza di Steve Rogers, ormai considerato Fondatore Onorario, e quella di Kang nel suo strano ruolo di consulente.

Le loro uniformi sono diverse, e non solo quelle: molte cose sono cambiate da quando questi eroi erano soliti riunirsi qui, ma sebbene si trovino in una situazione di grande pericolo, per Steve, Tony, Janet e Hank è comunque un piacere ritrovarsi attorno a quel tavolo. Perfino Bruce Banner è il benvenuto anche se, a quanto sembra, non è più l’Incredibile Hulk.

Hanno indetto questa riunione per elaborare un piano d’azione, mentre numerosi e potenti eroi li attendono fuori. Jarvis fa gli straordinari, per fare in modo che ognuno di loro si senta a proprio agio.

-Che sensazione di dejà vu, non trovate?- osserva Wasp.

-Buona Jan. La situazione è grave.- le  risponde Calabrone.

-Oh lo so bene. Ma devi ammettere che ho ragione.- ribatte la ragazza.

 <<Buoni, ragazzi. Allora Steve, sei ancora convinto di concentrare il grosso delle nostre forse qui a New York?>> chiede Iron Man.

-Assolutamente. Vedi, è un po’ come la battaglia delle Termopili; se fermiamo Thanos qui, abbiamo buone chance di sconfiggerlo definitivamente. L’orgoglio è sempre stato il tallone d’Achille dei tiranni.- dice Steve Rogers.

- Mi compiaccio, Capitano... oh scusi, volevo dire Comandante; vedo che non sono il solo ad essere appassionato di storia. La sua lucida analisi combacia con la mia.- osserva Kang.

- Mi ricordate perché lo abbiamo fatto entrare?- domandò Wasp, infastidita.

<<Perché, triste a dirsi, abbiamo bisogno di lui. Ma questo non lo obbliga a parlare, se non ha qualcosa di utile da dire.>>

- L’analogia con le Termopili è azzeccata Cap... volevo dire, Steve. Abbiamo riunito sotto questo tetto un tale livello di potere che in un area circoscritta come quella di New York potrebbe tenere a bada le forze nemiche per un bel po’. Ma penso anch’io, come te, che per essere sicuri di avere la meglio su Thanos occorra anche liberare Capitan Marvel. Se siete tutti d’accordo, ho alcuni nomi da proporre per una squadra volta al suo salvataggio.- dice Calabrone, allungando un biglietto sui cui ha scritto una lista di nomi.

Il foglio passa di mano in mano, arrivando fino a quelle di Rogers.

L’ex Capitan America depenna un paio di nomi dalla lista e fa un paio di modifiche:

-Sono buoni nomi. Ma mi sono permesso di aggiungerne un paio che, credetemi, sono tagliati per questo genere di missioni.

Ancora, il biglietto circola tra i presenti.

-Preferirei parlare apertamente di questa cose invece di giocare sempre agli agenti segreti, ma devo dire che mi trovate d’accordo.- osserva entusiasta Janet.

<<Anch’io vorrei fare un nome.>> aggiunge Iron Man <<è uno dei ragazzi della nostra accademia, uno dei Giovani Vendicatori in attesa di là, per essere esatti. è perfetto per quello che deve essere fatto e, prima che me lo diciate, lo so che È giovane... ma se falliamo, anche lui È destinato a morire. abbiamo bisogno di tutto l’aiuto necessario.>>

-Dici bene, Iron Man. Da che mondo è mondo, le guerre sono combattute dai giovani. E molto del loro sangue macchia le pagine della Storia.- esclama Kang.

-Non ti avevamo detto di stare zitto?- lo riprende nuovamente Wasp.

-Ok, la squadra d’infiltrazione nell’astronave di Thanos è fatta, allora. Andiamo avanti- dice Steve, ignorando il saccente Signore del Tempo -Iron Man, tu, Calabrone e gli altri scienziati credete di riuscire a preparare in tempo il vostro dispositivo?

<<Ci riusciremo. Siamo alcune delle menti più brillanti della terra, se non ci riusciamo noi, non può riuscirci nessun’altro.>>

- Evviva la modestia, eh Testa di ferro?- lo schernisce Wasp.

-Per una volta debbo concordare con lui.- interviene Banner -Siamo il migliore trust di cervelli che la scienza ha a disposizione: ingegneri, biochimici e fisici da premio Nobel. Potremmo essere più efficienti solo se si unisse a noi il Dottor Destino.

-Ci mancherebbe solo lui adesso!- sbotta Janet

- Ok allora; passiamo alla divisione dei compiti per gli altri .- dice Steve -Suggerimenti?

 

 

In orbita sopra la Terra.

 

La spaventosa nave di Thanos appare d’improvviso contornata dalle altre della sua flotta. Il Titano osserva pensoso il panorama sotto di lui e poi fa un cenno col capo e la sua luogotenente Proxima Media Nox dà l’ordine tanto atteso:

-Attacco!

E così comincia, in ogni parte del mondo. L’armata di Thanos scende sul nostro pianeta in tutto il spaventoso potere. In ogni casa, la gente prega il proprio Dio affinché la minaccia cessi al più presto possibile.

Ma i protettori della Terra, in ogni parte del mondo, sono pronti a respingere l’attacco con ferma determinazione e il cuore colmo di coraggio e speranza.

 

 

Antartide.

 

Potrebbe sembrare strano sferrare un attacco contro il luogo più disabitato del Mondo ma se si pensa che da non molto è qui che la razza segreta degli Inumani ha posto la sua residenza, tutto acquista un senso.

La flotta si avvicina minacciosa. Le astronavi aliene proiettano la loro cupa ombra sulle cime innevate. Blackagar Boltagon alias Freccia Nera le osserva con un’espressione impassibile sul volto. Impossibile dire cosa pensa o cosa prova. E’ il re degli Inumani e il loro principale difensore.

Il suo dovere è di stare in prima linea in questa battaglia.

Alza il braccio e fa un cenno ai suoi sudditi. “Iniziate l’attacco” è il significato del gesto, e le difese di Attilan aprono il fuoco contro le navi aliene. L’impenetrabile campo di forza si alza a protezione della città di Attilan. 

Freccia Nera si alza in volo, diretto all’astronave madre. La piccola figura nera davanti all’immensa nave aliena ricorda il giovane cinese davanti il carro armato di piazza Tienanmen.

Il re prende un respiro e poi sussurra:

-Via.

E un istante dopo l’astronave viene spazzata via in un’esplosione visibile per chilometri.

Un Inumano volante invece trasporta il potente Gorgon sopra una della astronavi.

-Ci siamo. Lasciami -  dice l’eroe taurino, e come una bomba che viene sganciata si lascia cadere sul tetto metallico del mezzo alieno. I suoi potenti zoccoli colpiscono generando una forte scossa sismica che frantuma l’astronave come se fosse stata colpita da un missile, e mentre questa precipita sul suolo innevato, un altro Inumano in grado di volare recupera Gorgon.

 

 

Mosca, capitale della Federazione Russa.

 

Appaiono all’improvviso e sono così tante da oscurare il cielo. Nessuno ricorda di aver mai visto qualcosa di simile nemmeno durante la crisi nota come Guerra dei Mondi. I caccia delle Forze Aerospaziali Russe si levano in volo freneticamente ma i loro armamenti non sono all’altezza di quelli del nemico ed anche i razzi lanciati dalle postazioni a terra si infrangono contro invulnerabili campi di forza. Nulla sembra in grado di fermare l’attacco alla capitale russa.

Sul tetto del Quartier Generale della Guardia d’Inverno, il supergruppo ufficiale della Federazione, Valentin Vladimirovitch Shatalov, alias Airstrike, riflette preoccupato: non era così che avrebbe voluto testare sul campo la nuova formazione ma le circostanze non gli hanno dato scelta.

Si solleva in volo e si dirige verso una delle astronavi nemiche da cui stanno uscendo dei rettili umanoidi seminudi a bordo di strani piatti volanti monoposto.

Questi sono gli invasori? Pensa Airstrike, mi aspettavo qualcosa di più terrificante.

Mentre spara due missili contro gli avversari, si mette in contatto radio con i suoi compagni:

<<Siete in posizione?>>

Gli risponde un coro di sì.

<<Allora attaccate adesso!>>

Al suolo qualcun altro si prepara a dare ordini.

- Eccoli, stanno arrivando; colpiteli con tutto ciò che avete!- urla il Guardiano Rosso e obbedendo all’ordine tutta la Guardia d’Inverno passa all’attacco.

la Dinamo Cremisi, aiutato da Titanium X cerca di abbattere quante più astronavi possibili.

-Sono –troppi. Secondo –i – miei – calcoli – abbiamo – un – misero – 17 % - di – possibilità – di respingere – la – flotta. -  analizza Soyuz, mentre colpisce con i suoi raggi ottici.

-Dio, sei davvero incoraggiante, lo sai?  - lo rimprovera Katrina Bulikova, la Stella Nera “ufficiale”. del gruppo mentre intrappola alcuni Badoon in spire di Forza Oscura.

La donna che si fa chiamare Vanguard non parla ma le spire che escono dal suo corpo sottraggono l’energia vitale degli alieni nel loro raggio d’azione.

-Non cederemo! Non siamo mai stati sconfitti sul nostro suolo e non lo saremo oggi!- grida a squarciagola il Guardiano.

La sua determinazione è ammirevole.

 

 

Base Aerea di Ramstein, Germania

 

L’energia oscura di Stella Nera colpisce le navicelle in volo, mentre il potere di suo fratello Vanguard  respinge il fuoco degli alieni.

-Desistete mostri, o ve la vedrete con il potere di Perun, il dio slavo del lampo e del tuono!!

-Meno retorica e più fulmini Perun. Questi alieni sono tanti e non se ne andranno solo per le tue minacce!- gli dice l’eroina Italiana di nome Sun, sua compagna d’avventure negli ultimi tempi.[13]

Perun risponde lanciando la sua ascia incantata contro i nemici.

 

 

Altrove.

 

A Londra, i pugni di Capitan Bretagna abbattono quante più navicelle possibile.

A Tel Aviv, Sabra fa la stessa cosa. E così avviene nei cieli di ogni parte del mondo.

Ma la battaglia principale, come previsto, avviene da un’altra parte.

 

 

Oceano Atlantico

 

Le astronavi continuano ad avvicinarsi, in una successione di velivoli che non finisce mai. Se questo attacco fosse avvenuto solo un anno fa, le forze di difesa terrestri sarebbero state annientate.

Ma un anno fa lo S.W.O.R.D. non avrebbe condiviso con tutti i governi del mondo i rilevamenti satellitari, fornendo continui aggiornamenti sui movimenti dei Badoon ed aiutando lo S.H.I.E.L.D. a coordinare un’unica strategia.

Miss Marvel emerge dai resti fumanti dell’astronave che ha trapassato da parte a parte come un missile umano, facendo poi il saluto militare ai caccia dell’Air Force che sfrecciano al suo fianco.

Sarebbe pronta a tirare un sospiro di sollievo, ma l’ombra di una nuova astronave che oscura il cielo le fa capire che finora Thanos non ha ancora dato inizio all’attacco vero e proprio.

L’ex Vendicatrice deve farsi da parte per evitare di essere colpita dalle cannonate della portaerei americana che sta facendo fuoco contro l’astronave Badoon. Tutto ciò che la nave terrestre ottiene è di far attivare i sistemi d’arma del nemico.

-Qui Miss Marvel, richiedo assistenza.- chiama Carol Danvers tramite la radio incorporata nel costume, ben sapendo di non essere abbastanza forte né per abbattere l’astronave né per spostare a mani nude una portaerei fuori dall’area di tiro.

<<Ricevuto, Miss Marvel. Pensiamo noi agli abitanti di superficie>> è la risposta ricevuta via radio, un secondo prima che un’immensa onda sposti la portaerei ad una distanza considerevole.

Invece di sferrare il colpo decisivo, l’astronave Badoon si ritrova ad essere sotto un ferocissimo fuoco proveniente da un’intera flotta che sta emergendo dalle acque.

-Le forze armate di Atlantide!- esclama Miss Marvel.

-Che combattono fianco a fianco con la marina americana. Forse oggi è davvero la fine dei giorni.

Miss Marvel riconoscerebbe la voce alle sue spalle ovunque, ma il fatto che appartenga ad un uomo che sta volando sostenuto solamente da due piccole ali alle caviglie restringe il campo.

-Namor. Non mi aspettavo di vederti, ma l’aiuto di Atlantide ci farà comodo.

-Oggi non sono qui come sovrano di Atlantide, donna: quel ruolo è esercitato da mia cugina Namora e a dire il vero, la loro presenza qui è una gradita sorpresa anche per me. Sono qui per rispondere alla chiamata dei Vendicatori, anche se, data l’urgenza dell’allarme, mi aspettavo una minaccia un po’ più seria.

Mentre i due Vendicatori di riserva discutono, l’astronave Badoon precipita nell’oceano con un indescrivibile frastuono di onde.

-Sembra che avrai ancora la tua chance.- gli risponde Miss Marvel, indicando la nuova flotta di astronavi che si dirige verso la costa. Più specificamente, verso...

 

 

New York City

 

Tempo fa venne un giorno, un giorno come nessun altro, quando gli eroi più potenti della Terra si riunirono contro una minaccia comune che nessun singolo eroe avrebbe potuto sconfiggere.

Ci sono stati molti giorni così, e la formazione dei Vendicatori si è adeguata di conseguenza. Ma mai come oggi è stato necessario radunare così tanti eroi, perché mai come oggi la Terra è stata in pericolo di essere spazzata via.

Un’astronave aliena sovrasta la città, rilasciando decine di caccia che sfrecciano veloci tra i grattacieli sparando un intenso fuoco di copertura. Decine se non centinaia di alieni rettiliformi armati di fucili laser si teletrasportano a Times Square: i civili stanno già scappando, ma non è abbastanza: il protocollo militare Badoon è molto severo riguardo la necessità di terrorizzare la popolazione.

Il primo soldato prende la mira, ma prima che possa premere il grilletto, uno scudo bianco, rosso e blu lo colpisce in faccia, per poi rimbalzare verso due suoi compagni di squadra, disarmandoli prima di tornare tra le mani di Capitan America.

-Vi avvertiremo una volta sola: arrendetevi!- intima la Vendicatrice, pronta alla battaglia.

E naturalmente non è sola: al suo fianco ci sono Quicksilver ed Ercole, che si sta sfregando le mani.

-Sei pazza, mammifera? Una razza primitiva come la tua non può sperare di…

Prima che il Badoon possa terminare la frase, un pugno lo colpisce cento volte in un battere di ciglia; quando Capitan America ha capito cosa è successo, un’altra dozzina di alieni sono a terra.

-Abbiamo un lavoro da fare, non possiamo stare a sentirli tutti.- si giustifica Quicksilver.

-Invero, dovrei essere assieme ai nostri compagni d’arme: la vera pugna è altrove.- si lamenta Ercole, indicando la skyline della metropoli.

Un caccia Badoon si schianta contro un campo di forza invisibile. Un altro è impigliato in una enorme ragnatela tessuta tra i palazzi. Un altro ha un malfunzionamento catastrofico ai motori, una possibilità su un milione improvvisamente divenuta una certezza. Altri due sono bloccati in una morsa magnetica che li fa schiantare uno contro l’altro. Altri tre prendono di mira i terrestri responsabili delle prime sconfitte, ma esplodono quando tre Iron Man perforano le loro navi facendosi strada con i raggi repulsori.

L’ultimo ad esplodere è proprio sopra le teste dei Vendicatori; Capitan America si ripara con lo scudo, ma non è necessario: dai resti fumanti è fuoriuscito un umanoide dalla pelle rossa, che incenerisce i detriti con un raggio solare proveniente dalla gemma sulla sua fronte.

-Le mie scuse per la mancata puntualità, Capitano.- si presenta Visione.

Qualcosa nell’astronave che ha rilasciato i caccia si illumina, preparandosi a fare fuoco ed eliminare l’intera città in un colpo solo.

-Pronto, Visione? Vediamo se il piano di Rogers funziona.- dice Ercole, afferrando il sintezoide per il mantello; Visione si irrigidisce mentre la sua densità cresce ben oltre quella del diamante.

-Attenzione, Ercole, nel mio stato attuale stai lanciando l’equivalente di cinquecento tonnellate.

-Invero gli X-Men saranno gelosi di codesto Lancio Speciale.- si vanta Ercole, scagliando Visione come un giavellotto verso l’astronave aliena.

Prima che questa possa fare fuoco, lo stranissimo missile la passa da parte a parte con una potenza inimmaginabile persino per le sue difese. E’ solo la prima fase, naturalmente, ma i danni sono sufficientemente gravi: l’inferno scatenato dalla Torcia Umana sul lato destro ed i raggi ottici di Ciclope che si abbattono sul lato sinistro sono troppi anche per l’esercito Badoon.

Un incantesimo di levitazione di Wiccan rende quindi molto più semplice per la telecinesi di Marvel Girl indirizzare la caduta dell’astronave nell’East River.

-Troppo facile.- si lamenta Quicksilver.

-A te non va mai bene niente, vero? Abbiamo dimostrato ai Badoon che cosa siamo capaci di fare .-ribatte Capitan America.

-Ottimo, perché dobbiamo rifarlo almeno un’altra dozzina di volte.- risponde il mutante, indicando i soccorsi... altre quindici astronavi, delle stesse dimensioni e potenza di fuoco della prima, si preparano a scendere sulla città. E non stanno sprecando tempo: sono pronte a fare fuoco ora.

Questa potrebbe essere la fine della città degli eroi, se non fosse per un suono.

Il rombo di un tuono.

Il cielo oscurato dagli invasori si illumina di elettricità e furia divina, ed un grido di guerra fa tremare il sangue freddo degli aspiranti conquistatori.

Qualcosa si scaglia alla velocità della luce, o almeno così sembra a chi è presente, contro le navi, ed il rozzo metallo ha la meglio sugli avanzati campi di forza. Il proiettile passa da parte a parte la prima nave, poi la seconda, la terza, ed altre fino a quando non arresta la propria corsa ed inverte completamente la propria direzione.

Un uomo dal mantello rosso atterra nella città degli eroi, e solleva una mano per recuperare il martello che vola di nuovo nelle sue mani. Ma non è solo un uomo. Non è nemmeno solo un dio.

È un Vendicatore. E questo è un giorno come nessun altro.

-Thanos, Titano Folle!!! Ascolta le parole di Thor, figlio di Odino e protettore dei Nove Mondi!!! Desideri conquistare questo mondo? Invero, Midgard accetta la tua sfida!!! Il Dio del Tuono solleva il martello e gli animi di un intero mondo mentre chiama la battaglia pronunciando le parole immortali:

-VENDICATORI UNITI!!!!!

 

 

CONTINUA SU VENDICATORI COSTA OVEST #37

 

NEL PROSSIMO NUMERO: L’EPICA CONCLUSIONE

 



[1] Sentient Worlds Observation and Response Department

[2] Di cui potrete sapere di più leggendo Capitan America MIT

[3] Ve la ricordate? Noi benissimo. -_^

[4] Che ne ha appreso l’esistenza nell’episodio #94

[5] Confusi? Evidentemente non avete letto la serie MIT di Alpha Flight.

[6] Quartiere abitato in prevalenza da Ispanici.

[7] Confusi? Maggiori dettagli sulla Guardia dell’Infinito MIT.

[8] Su Vendicatori  #89/90 e Vendicatori Segreti #20.

[9] Come visto su Vendicatori Costa Ovest MIT #28/30.

[10] su Vendicatori MIT #73.

[11] Odino e Freya che si spartivano i guerrieri uccisi in battaglia.

[12] Per correttezza astronomica, questa è la distanza della Luna dalla Terra al momento della pubblicazione di questa storia, che per coincidenza è molto vicino al suo apogeo (la massima estensione della sua orbita) di 405.500 chilometri. Visto che capita più o meno una volta al mese, potete collocare cronologicamente questa storia in qualsiasi anno o ignorare completamente la cosa.

[13] Come sanno bene i lettori di The Others.